La cintura urbana, nell’area sud-ovest, ai piedi dello sperone su cui sorgeva il castello conserva parte dell’abitato pre-terremoto. Il sisma del 1693 travolse l’antica chiesa Madre, di cui resta il ricordo nella toponomastica, “Largo S. Nicolò il Vecchio”, come la chiesa dedicata alla Madonna della Stella “la Vetere”. Le chiese e i monasteri erano il cuore di ogni quartiere fino a denominarlo. La chiesa-oratorio delle “Anime sante del Purgatorio” (XVII secolo) si trova in posizione scenografica a chiusura dell’antico lastricato viario. Era sede dell’omonima confraternita che aveva lo scopo di suffragare le anime abbandonate.
Il quartiere di “San Pietro”
Risalendo, si arriva per “Via del Bastione” al quartiere di “San Pietro”, dove sorgeva la chiesa dei “Santi Pietro e Paolo” (XV secolo), ridotta ad un semplice altare che assembla conci di diversa provenienza. La chiesa è stata demolita, negli anni ’60 dello scorso secolo, sull’onda della “modernizzazione” della città antica. Da questo edificio di culto proviene Il San Pietro e storie della sua vita, tavola quattrocentesca attribuita al cosiddetto “Maestro della Croce di Piazza Armerina”, esposta presso il Tesoro di “Santa Maria della Stella”.
Dal quartiere di “S. Giovanni” a “Palazzo Majorana”
Il quartiere di “S. Giovanni” si articola e si inerpica attraverso il caratteristico basolato che ricorda il precedente impianto medievale. Vi si fronteggiano l’ex monastero di clausura dedicato a S. Giovanni Battista (XV secolo) di cui fu badessa la figlia di Antonio Pietro Barresi, barone di Militello, e la chiesa-oratorio dei “Santi Angeli custodi” (XVII secolo), la cui confraternita si occupava di assistere i moribondi e dare onorata sepoltura ai poveri. Qui sorgeva il primo ospedale di Militello.
Palazzo Majorana o dei “Leoni” (part.)
Salendo da “Via S. Giovanni” e passando da “Via Rizzo” si arriva in “Via Porta della Terra” (ex via Leone) dove “Palazzo Majorana” o dei “Leoni” presenta resti dell’assetto cinquecentesco, costituendo il più antico esempio di palazzo nobiliare pre-terremoto in un contesto urbano ancora non completamente antropizzato.